La 500 F pronta con le chiavi nel quadro

Non è improbabile che girando la chiave questa 500 F vada in moto ed accenni anche a qualche movimento delle ruote.

In questi casi l’efficienza meccanica può essere svincolata da tutto il resto. L’auto è targata, targa originale Avellino, il periodo dovrebbe essere il secondo lustro degli anni sessanta. Che dire a questo punto? L’auto potrebbe essere ripristinata, del resto i pannelli della carrozzeria sono in commercio ormai da anni.

Tornando al cimelio notiamo che la carrozzeria ha avuto già degli interventi durante il normale periodo d’uso, come la sostituzione del frontale (quello montato è della versione R), il cofano motore è stato preso da altra vettura visto il colore che affiora sotto il bianco.

Le ultime fasi della sua circolazione su strada hanno visto alcune attenzioni da parte del proprietario: volante sportivo a tre razze, pomello del cambio sportivo, cinture di sicurezza (non obbligatorie su questa tipologia di vetture), paraurti e ghiere fari verniciati di uno stesso colore rossastro (forse alla ricerca di un tono sportivo) e alcune fasce colorate sulle fiancate. Il tentativo di dare una connotazione sportiva al complesso della vettura si sposa male con il portapacchi ancora montato.

E’ sempre interessante in questi reperti osservare come alcuni elementi della carrozzeria e degli interni si presentano in ordine come se non facessero parte di tutto l’insieme dell’auto.

Con una buona dose di coraggio si potrebbe abbozzare un progetto di restauro (una follia più che un progetto), del resto le chiavi sono nel quadro.

Eugenio Avitabile

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