La Renault 5 L esposta in vendita alla Fiera di Sora
Il successo di pubblico riscosso dall’utilitaria francese è stato duplice. In primo luogo l’auto ha suscitato interesse per la sua originalità così come restituitaci dopo un lungo periodo d’uso. In secondo luogo questa vettura ha rinverdito l’interesse nei confronti della produzione Renault degli anni settanta e ottanta. Una testimonianza utile visto che proprio in questo periodo la Casa d’oltralpe sta proponendo attraverso uno spot televisivo una nuova vettura che riprende gli stilemi della R5 prima serie.
Immatricolata nel 1977, è arrivata ai nostri giorni alla fine di un normale uso protrattosi fino al 2020 senza, però, che le venissero concesse le necessarie cure di ruotine.
Vernice originale (nel senso di prima vernice), originali anche gli interni ancora protetti da copri sedili dell’epoca.
La carrozzeria in alcune zone è interessata da evidenti fenomeni di corrosione, zone che hanno sempre rappresentato dei veri e propri punti deboli della scocca delle R5.
Sarebbe interessante ripristinarla bloccando l’avanzare della ruggine e rendendola efficiente meccanicamente. Comunque, meriterebbe un attento restauro conservativo non trattandosi di un’auto banale ma di una testimonianza importante della produzione automobilistica europea.
Ma come avviene in questi casi, anche questa R5 è stretta nella morsa del prezzo proposto dal venditore e del prezzo di mercato a vettura ripristinata, questo ultimo valore generalmente è espresso da una autorevole testata del settore (non sempre condivisibile). Gli appassionati alla ricerca di una 127, una 126, una A112, etc…. potrebbero alzare lo sguardo e puntare su questo genere di utilitarie che comunque sono in grado di dare grandi soddisfazioni sia a chi le guida che a chi le ammira nei raduni di veicoli storici.
Eugenio Avitabile