Quando conobbi l’attore Claudio Gioè

La trentesima edizione della Targa di Capitanata ebbe luogo dal 25 al 27 maggio del 2018. Fu una gara formidabile sotto ogni punto di vista.

Partenza dal centro di Foggia, l’accoglienza degli equipaggi, provenienti da ogni parte d’Italia, si svolse presso il Teatro Umberto Giordano.
La piazza antistante il teatro (Piazza Cesare Battisti) fu colorata dalla presenza delle nostre automobili storiche. Era presente in piazza anche un “esuberante” pullman storico, un Fiat 642 RN del 1963. Per l’occasione le Poste Italiane presentarono il francobollo della Targa di Capitanata, corredato di apposito annullo.  Ad organizzare l’evento l’Auto Club Storico Dauno di Foggia, club federato A.S.I., presieduto dall’attivissimo Pietro Piacquadio.
Il tracciato scansito dai cronometri della regolarità (A.S.I.) per auto storiche ci fece attraversare località molto suggestive della Puglia: Monte Sant’Angelo (con la visita al Santuario di San Michele Arcangelo), Mattinata, Peschici, Pugnochiuso, Manfredonia.
Riuscimmo, dopo una serie di prove speciali, anche a visitare l’Abazia di Pulsano. Dopo la partenza dal centro città, Vieste divenne la base logistica della gara nella favolosa cornice del Pizzomunno Vieste Palace Hotel. La tappa del sabato prevedeva il pranzo nella Foresta Umbra, l’arrivo a Marina Piccola di Vieste e la serata di gala al Pizzomunno.
Quando arrivammo alla sosta pranzo nella Foresta Umbra si creò un momento conviviale fra noi concorrenti e fu allora che si fece largo la notizia che era arrivato l’attore Claudio Gioè (in quei giorni era in onda, su Rai Uno, una delle sue prime fiction). Gioè si aggregò al nostro gruppo concedendosi cordialmente alle nostre foto e alle nostre domande. Ci aveva raggiunto durante la gara perché suo padre partecipava a bordo di una Porsche 356 1500 Super Roadster del 1955.
Dopo la pausa pranzo all’aperto, il giovane attore si trattenne con noi fino all’arrivo a Marina Piccola di Vieste per poi partecipare anche alla serata di gala. In questi giorni ho rivisto Claudio Gioè sulla rete ammiraglia della RAI e non ho potuto fare a meno di ricordare l’esperienza vissuta per condividerla. In quella stessa Targa di Capitanata era in gara anche l’ing. Cesare Fiorio (su Fiat 500 B del 1948), ma questa è altra storia. 

Eugenio Avitabile

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