Irpinia, il tour in 500 (A, B e C) del Topolino Autoclub Italia di Bologna

Il Topolino Autoclub Italia, con sede a Bologna, dedica uno dei suoi “ponti primaverili” all’Irpinia. Infatti, il 25, 26, 27 e 28 aprile una quindicina di 500 A, B e C (prodotte dal 1936 al 1955) hanno percorso in lungo e largo le strade della nostra provincia. Provenienti da Treviso, Torino, Lodi, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Roma, Campobasso, Castellammare di Stabia, Napoli e per concludere con Ariano Irpino ed Avellino.

Il Club bolognese, presieduto da Fabio Alberani, è uno dei riferimenti più importanti a livello nazionale ed internazionali per gli appassionati della “vetturetta” torinese che dopo la Fiat 508 (Balilla) del 1932 continuò a motorizzare gli italiani dal 1936 in poi.
A proporre l’appuntamento irpino al Consiglio emiliano è stato l’avellinese Michele Capozzi, socio del Sodalizio dei topolinisti.

Base logistica dei quattro giorni l’Hotel Civita di Atripalda. Il tour irpino ha registrato la visita di importanti siti:

Lapio (25) – Castello Filangieri e Cantine Romano (visita e degustazione);
Montella (26) – Convento e Museo di San Francesco a Folloni, centro cittadino e pranzo al ristorante Zi’ Carmela, Altopiano selvatico di Verteglia;
Serino (26) – Attraversamento del centro cittadino;
Solofra (27) – Collegiata e Cripta di San Michele, pranzo al ristorante “La Taverna del Principe”;
Lauro (27) – Castello Lancellotti e Museo Umberto Nobile;
Summonte (28) – Tiglio Secolare (esposizione vetture), visita al Borgo;
Avellino (28) – Piazza Fiorentino Sullo e attraversamento cittadino.

Al termine del giro, durante la sosta ad Avellino, il Vice Presidente del Sodalizio bolognese, Roberto Righi, e il responsabile eventi del Club, Valter Anceschi, hanno espresso compiacimento per i luoghi visitati e per l’accoglienza ricevuta in Irpinia, questo ha gettato le basi per in prossimo tour “Irpinia II” da svilupparsi per il 2026.
Dopo la tappa del ponte della liberazione gli equipaggi del Club saranno diretti (su strada) in Ungheria (14-15-16 Giugno) una “passeggiata” che li vedrà impegnati per una decina di giorni.
Notevole la passerella di vetture proposte, dalle rarissime 500 B e 500 C nella versione Giardiniera (con intelaiatura in legno e masonite), alla 500 A Siluro Sport del 1937 balestra corta carrozzata Moretti. Presente anche la 500 C del 1950 di Iones Bigliardi che nel 2016 ha preso parte alla rievocazione della Mille Miglia.
Diverse di queste vetture si presentavano conservate, segnate dal tempo ma come Fiat aveva creato.
In queste giornate è stato suggestivo vedere tale folto gruppo di 500 ancora energicamente attivo, ma lo è stato anche ascoltare il loro rombo delicato e allo stesso tempo deciso, lo stesso che ha segnato la mobilità degli italiani nel lungo periodo a cavallo del secondo conflitto mondiale.
Archiviata questa esperienza non ci resta che aspettare fiduciosi il 2026 per rivedere riunite nuovamente in Irpinia le 500 (A, B e C) provenienti da tutt’Italia.

Eugenio Avitabile

 

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