Le Cinghie secondarie

La cinghia secondaria (o le cinghie, in pochi casi) del motore (endotermico) era un elemento molto temuto dagli automobilisti degli anni cinquanta e sessanta. Infatti, non era difficile che nel bel mezzo di un lungo viaggio l’esile elemento a base di gomma cedesse, spezzandosi. Si comprometteva, così, il funzionamento di alcuni organi fondamentali del motore come la pompa del’acqua (necessaria al raffreddamento del motore) o più semplicemente della ventola (ancora in metallo) destinata al raffreddamento del radiatore.

Non è difficile, ancora oggi, trovare nel bagagliaio di certe Vetture la cinghia di “scorta” che generalmente non era altro che la cinghia vecchia sostituita dalla nuova, scrupolosamente conservata per le eventuali circostanze d’emergenza.  C’è anche da dire che la sostituzione non era cosa da tutti, infatti l’abilità era nel dare la giusta tensione alla corda telata che trasferiva il moto rotatorio da una puleggia all’altra: una tensione elevata metteva sotto sforzo il sistema (in particolare i cuscinetti) mentre una tensione debole rischiava di non trasmettere completamente il moto fra le due pulegge collegate.

Trattandosi di un ricambio, che veniva venduto come il pane, diverse erano le Aziende che proponevano i loro prodotti, molto spesso riservandosi appositi brevetti legati al materiale e alle tecniche di produzione adottate. Chiaramente ad ogni veicolo corrispondeva la propria cinghia, per sezione e lunghezza.

Detto questo, le “secondarie” facevano bella vista (a portata di mano) nelle Officine e nei Garage privati. Le Officine più affollate avevano disponibili in sede un vasto assortimento di misure, generalmente espressione di un’unica Casa produttrice.

Nelle nostre foto vediamo una cinghia ancora confezionata prodotta dalla Kleber-Colombes (azienda che fondamentalmente produceva pneumatici) utilizzando la tecnologia “VENTIFLEX”. Le diverse misure erano contraddistinte da un codice, nel nostro caso “1022”, mentre nella parte retrostante della confezione erano riportate le Vetture che potevo essere equipaggiate con quella cintura.  Fra le altre vetture notiamo le Fiat 1500 S del 1962 le 500 e 500 Giardiniera, prodotte dal 1958 al 19961, le Morris Mini Minor 850, prodotte dal 1960 al 1961, e la Mini Minor 1000 del 1961. Dunque, siamo inequivocabilmente negli anni sessanta.

Sempre nelle nostre foto si scorgono, dietro la “1022”, una cinghia Pirelli ( più recente) e ancora poi una cinghia firmata Ricambi Originali Fiat, tutte adagiate su una catena da neve, evidentemente non usata da anni.

E’ anche chiaro che oggi questi elementi sono solo cimeli da esporre nei propri garage, da tenere utilmente solo come riferimenti per lunghezza e sezione. Infatti, anche quando dovessimo trovare una cinghia nuova di magazzino, è assolutamente sconsigliabile montarla sulla propria vettura, le garanzie di un buon funzionamento sono completamente svanite con il trascorrere degli anni. Al contrario per le nostre Vetture Storiche è necessario utilizzare cinghie di produzione contemporanea di buona marca, ormai indistruttibili e sicuramente capaci di garantire le caratteristiche di funzionamento come quelle d’origine, sono anche belle da vedere nel contesto dei nostri motori.

Delle nostre foto a margine resta da capire il significato delle sigle “V.D.P.” e “S.D.”, se qualcuno ha un’idea può proporla.

 

Eugenio Avitabile     

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